Monreale - Guida Turistica

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.: MONREALE
Monreale è un comune di 31.964 abitanti della provincia di Palermo e dista circa 2 km a sud dal capoluogo. È conosciuta nel mondo principalmente per il suo splendido duomo moresco-bizantino del XII secolo. Monreale si andò formando lentamente attorno alla potentissima comunità benedettina appositamente fatta venire da Guglielmo II il Buono, nel 1176, da Cava de' Tirrenisu un preesistente casale arabo di nome Bulchar. I poteri conferiti all’abate erano eccezionali ed erano esercitati in vastissimo territorio.
 Con i suoi quasi 53mila ettari, il comune di Monreale è forse il più esteso d’Europa.
 Oltre al centro storico comprende anche le frazioni di San Martino delle Scale, località di villeggiatura immersa nei boschi che, oltre ad ospitare l’abbazia dei Benedettini, conta numerose ville dove molti palermitani si recano per trovare un po’ di refrigerio nelle giornate estive di torrido scirocco.
 Pioppo, una ridente frazione il cui abitato si snoda lungo la strada provinciale; Pezzingoli anch’essa località di villeggiatura, Grisì, che si inerpica sul monte ai cui piedi si trova il lago omonimo. E proprio l’incontaminato lago di Grisì recentemente è diventato famoso perché eletto luogo di sosta degli uccelli migratori: trampolieri, cicogne ed altri esemplari della fauna avicola di passo, affollano il lago verso la fine di settembre. Grazie alla sua grande estensione, il territorio monrealese è assai variegato.
 Dagli insediamenti per la villeggiatura, che molti palermitani hanno trasformato in residenza stabile, alle aree attrezzate sparse qua e là nelle zone boschive, dalle pinete di Casaboli e di Aglisotto, nei pressi di Pioppo, ai boschi di conifere di San Martino, ai boschi di latifoglie della ficuzza intorno alla casena di caccia di Ferdinando I. poco lontano da quest’ultima, sulla statale che conduce a Corleone, sorge il complesso monastico di Tagliavia, di grande interesse storico. Numerosi sono inoltre i bagli intorno ai quali si svolgeva - e in parte tuttora si svolge - l’attività agricola degli abitanti. Due borghi destinati ai contadini sono stati realizzati negli anni Trenta, Borzellino e Borgo Schirò, quest’ultimo recentemente dipinto ad opera degli studenti dell’Accademia delle Belle Arti di Palermo.
 Passeggiando nelle campagne monrealesi si incontrano edicole votive, abbeveratoi, fontane. Può capitare anche di imbattersi in un pastore che sta montando la ricotta.
 Si presume tuttavia che la storia di Monreale sia ancora più antica e non nasca con il Duomo. Infatti tuttora esiste il toponimo locu vecchio riferito a una località sulle balze del Monte Caputo, in cui si pensa vi fosse un insediamento umano più antico. La leggenda invece narra che Guglielmo II, durante una battuta di caccia nei dintorni di Palermo, si riposò all’ombra di un carrubo. Addormentandosi, gli apparve in sogno la Madonna, che gli indicò il luogo dove si nascondeva un tesoro, che lui avrebbe dovuto utilizzare per costruire una chiesa. Più prosaicamente lo storico ritiene che il sito su cui erigere il meraviglioso duomo, non a caso intitolato a Santa Maria Nuova, fu scelto perché attiguo al più antico nucleo abitato del posto, ubicato nei pressi di una sorgente, attuale quartiere Pozzillo.
 Con la realizzazione del duomo, Guglielmo I mette in atto un grande progetto politico e strategico, gettando il seme della tolleranza e dell’ecumenismo.
 Alla costruzione del tempio Guglielmo chiama a lavorare muratori arabi, artisti e mosaicisti bizantini e borgognoni per il chiostro e per tutto il complesso monumentale.
 Cento monaci furono inviati dal convento benedettino di Cava dei Tirreni nel nuovo monastero. L’abate Teobaldo, il primo dell’abbazia, divenne così arcivescovo di una nuova arcidiocesi che tanta importanza avrà nelle vicende politiche dell’epoca, arrivando ad essere governata da esponenti delle famiglie di primo piano, come i Medici e i Farnese, i Borgia e i Colonna, gli Orsini e i nobili di Spagna e Francia.